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Anche nel sec. XIV, mentre infuriavano le lotte di parte e gli audaci condottieri con le loro truppe prezzolate cercavano di accrescere la propria potenza, i Ferretti continuarono a difendere il territorio, mantenendosi fedeli alla Chiesa. è presumibile che, anche quando il card. Albornoz venne a riconquistare e a riordinare lo Stato ecclesiastico, lasciò indisturbati i Ferretti nei loro possessi in considerazione della loro fedeltà.

Torre angolare del castello

Nel 1382, mentre la Chiesa era dilaniata dallo scisma e Luigi D'Angiò, d'intesa con l'antipapa Clemente VII, prendeva possesso della Marca, la fortezza dei Ronchi fu sottoposta a gravi minacce. L'esercito francese si accampò nei pressi della Rocca di Fiumesino e mise a ferro e fuoco il territorio circostante, costringendo le popolazioni terrorizzate a fornire viveri e altri mezzi, mentre Luigi D'Angiò minacciava di assalire Ancona, se non avesse ceduto la Rocca papale di S. Cataldo e sborsato una forte taglia in denaro. I miseri ed inermi abitanti di Fiumesino cercarono rifugio nella torre dei Ferretti e a stento riuscirono a respingere le truppe avide di bottino. Fu quella certamente una grande prova per il piccolo fortilizio, che non era in grado di far fronte ad una moltitudine affamata e inferocita ...

Francesco Ferretti, uno dei personaggi più illustri della famiglia, come capitano e uomo politico, ottenne allora da papa Urbano VI, tramite il card. Andrea Bontempo, Rettore della Marca, la facoltà di ampliare e ammodernare il vecchio bastione in modo da poter adeguatamente provvedere alla difesa del territorio e delle popolazioni, secondo le nuove esigenze di carattere militare. Il Ferretti, lasciando in piedi e restaurando l'antico fortilizio, che sorgeva nell'angolo di nord-ovest, fece costruire la vasta mole del nuovo castello in forma quadrata con profonde mura a controscarpa - così si esprime lo storico della famiglia Francesco Ferretti nella Pietra del paragone (1685) - e un'ampia e capace fossa da riempirsi in caso di necessità. Negli altri angoli furono elevati tre torrioni, muniti di merlature, camminatoi, ponti e feritoie. Un'altra torre fu eretta sopra il ponte levatoio con le relative saracinesche ...

La torre dell'orologio del castello