La signoria dei Ferretti durò indisturbata fino all'occupazione francese, quando il nuovo regime democratico e rivoluzionario soppresse non solo i titoli nobiliari ma anche i diritti baronali, incamerando le proprietà feudali e imponendo gravissime contribuzioni.
Risulta che Raimondo Ferretti, governatore della contea, fu sottoposto dal tribunale rivoluzionario a gravi umiliazioni e per pagare le onerose contribuzioni fu costretto a consegnare agli improvvisati padroni oggetti di grande valore.
Dopo la restaurazione, Raimondo fece del tutto per tornare in possesso dei suoi beni, aggravandosi di debiti, ma non ebbe più la giurisdizione sul castello, che dal 1816 divenne comune appodiato di Falconara, con amministrazione autonoma.
Alla morte del conte Raimondo Ferretti, avvenuta nel 1838, il marchese Venanzio Torsiani di Montemarciano, che ne aveva sposato la figlia Elisabetta, assumendo il peso degli enormi debiti contratti dal suocero, si aggiudicava il possesso della tenuta di Monte Domini, della villa, delle abitazioni del castello e del Palazzo di S. Domenico in Ancona. Molti possedimenti, dopo la morte di Elisabetta, nel 1840, furono ceduti ad altri proprietari: i conti Ricotti acquistarono Monte Domini con parecchi fondi rustici, i marchesi Nembrini una parte del castello, con altri fondi rustici.
L'ultimo erede per via femminile fu il conte Raimondo Mengoni-Ferretti, che aveva sposato Laura Martelli, di origine toscana, e possedeva una villa, a pochi passi dal castello, sulla via di Monte Domini, oggi trasformata per volontà degli ultimi proprietari, eredi del benemerito Sacerdote Mons. Serafino Sartini, in Asilo infantile.
Il Palazzo di S. Domenico, come si è detto, è stato ceduto negli ultimi tempi al Municipio di Ancona per la civica Biblioteca.
Recentemente il glorioso ramo dei conti di Castelferretti si è completamente estinto e le ultime proprietà, consistenti in alcuni fondi rustici, sono state lasciate per opere di beneficienza. Unica, ma valida testimonianza della secolare signoria, sono i resti dell'avito castello con le sue torri monumentali.