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LA RESISTENZA NEL FALCONARESE

Anche durante il ventennio fascista sono presenti nelle Marche nuclei di antifascisti che riescono a mantenere operanti, sia pure con notevoli difficoltà, le loro organizzazioni clandestine. Dopo la costituzione del CLN Marche, avvenuta nel 1943 ad Ancona per iniziativa del Partito Comunista, del Partito d'Azione, del Partito Socialista e della Democrazia Cristiana, si formano le Bande partigiane in montagna ed i GAP (Gruppi di Azione Patriottica) che operano clandestinamente nelle città e nei paesi con azioni di sabotaggio contro gli occupanti tedeschi e per recuperare armi e munizioni da trasferire ai partigiani delle Bande.

I GAP di Falconara sono tra i primi ad essere costituiti nelle Marche: già nel settembre del 1943, per iniziativa del dottor Piero Pergoli e della sua squadra, vengono gettate le basi dell'organizzazione militare e raccolte armi e munizioni. Subito viene ostacolata la costituzione del Partito fascista repubblicano, sia con azioni dirette che con l'affissione del manifestino rimasto famoso, dal titolo Fascisti, attenzione!, con l'invito a disertare, stampato clandestinamente dalla tipografia Sabbatini. Nella notte del 12-13 settembre 1943 parte per il sud, via mare, Goffredo Baldelli con l'incarico di mettersi in contatto con gli Alleati. Nel novembre successivo, ritornato Baldelli ed impiantata una stazione radio nel cingolano, viene organizzato un regolare servizio di raccolta di informazioni che, partendo da Falconara mediante staffette, procura quasi quotidianamente le notizie di cui il Comando Alleato necessita.

La stazione radio richiede agli Alleati lanci di armi per le formazioni partigiane, tanto che la morte di Baldelli, avvenuta il 5 giugno 1944, rappresenta una perdita gravissima per la Resistenza.

I GAP di Falconara compiono, nell'ottobre 1943, i primi atti di sabotaggio contro le linee telefoniche e le prime azioni per recuperare materiale bellico dai depositi militari; tale attività continua nei mesi successivi con sabotaggi anche contro le linee ferrovarie e diviene particolarmente intensa nel luglio 1944 in coincidenza con l'avanzata degli Alleati.

Una consistente formazione partigiana, direttamente collegata alla Divisione Garibaldi Marche opera a Castelferretti, partecipando a diverse azioni tra cui l'assalto alla caserma dei carabinieri di stanza allora nella località, che si conclude con il sequestro delle armi inviate subito al gruppo combattente dislocato nell'arceviese. Numerosi gappisti castelferrettesi, al momento della liberazione del comune, si arruolarono come volontari nel C.I.L. al seguito dell'Ottava Armata alleata.